giovedì 23 agosto 2007

TOUR DE FRANCE VTT 2007 - L'HEXAGONAL!

Ed eccoci finalmente qui a raccontare la nostra avventura in terra francese.
Partenza il 9 agosto e lungo viaggio di trasferimento verso la punta nord-ovest della Francia, quasi sulle rive dell'Oceano. il viaggio, perlomeno sul nostro furgone, scorre veloce..tra battute e scherzi, modello gita dell'oratorio. Tappa intermedia a Bourges





ed arrivo, in mattinata, ad Auray, sede della prima tappa: una crono individuale di 4 km.

Alle 13.30 presentazione delle squadre..noi pensavamo una cosa informale..invece: saliamo sul camion della "Armee de terre" chiamati per nome, con firma del foglio di partenza ed il pubblico che applaude...o mamma, dove siamo finiti??? Oltre a ciò, anche una "passerella" sul canale del porto a bordo di un peschereccio....


..leggiamo il foglio dei partenti...Martinez (Miguel? il campione olimpico??!?!?!), i due fratelli Fumic, con la maglia della nazionale tedesca...Dubau, Riis Andersen, Jongeeward, Taberlay..la compagnia è interessante...ma anche molto veloce...

1e étape: AURAY - PORT DE ST. GOUSTAN

Andrea "Guslo"

Chissà perchè, mi aspettavo un percorso piatto..stile cronoprologo del Tour stradale, magari con tante curve in mezzo alle vie del paese..invece: pronti via da una rampa situata sull'alaggio delle barche, piano piano sommersa dall'acqua di mare che saliva con l'alta marea, 200 m. sul molo, curva a sx, salita..discesa da una scalinata (è quella che vedete nelle foto con il corrimano in mezzo), passaggio nel centro del paese, altra salita, 200 m. dritti..curva, contro curva, si entra in un parco, scalinata in discesa..300 m., discesa con saltino in mezzo agli alberi..dopo un pò un'altra scalinata, da fare a piedi perchè troppo stretta..al termine siamo ancora a livello del mare, lungo il canale navigabile..salita ripida, da fare a piedi almeno nella seconda parte e discesa ancora più ripida, con due curve strettissime ed un finale dritto con pendenza al limite del ribaltamento..ancora qualche metro di pianura, poi salita, dura e tecnica ma pedalabile..e qui...
..sorpresa..
un casino tremendo "allez allez" "courage courage" "bravo Andrea, bravo"..
..ma chi sono questi??!?!?!?!?
non so quanti spettatori, con in mano il foglio dei partenti, leggevano il nome del corridore e lo incitavano...
bellissimo!!
poi ancora una discesa da una gradinata, lunga, ripida e stretta, due curve (piene di spettatori) e l'arrivo..
una fatica immane..10' o poco più di gara ma sembrava di averne fatti 100..




Andrea "Gattonfolo"


Bellissimo il porticciolo di Auray... dove è scattato il cronoprologo. Tutti quanti ci aspettavamo un bel 4 km di piattone e via, tutti contenti. Poi però abbiamo provato il percorso... Singolare la partenza, praticamente sospesa sull’acqua (ed una giudice ne ha fatto le spese!!!), mentre per il resto erano scalinate, single track e strapponi da fare a tutta. Abbiamo osservato una discesa... praticamente nessuno la faceva in bici, ed era anche inutile... perchè bastava sbagliare un attimo e cominciare a ruzzolare... dritti verso l’acqua. C’è tantissima gente, che spettacolo!!! Mancano una ventina di minuti alla mia partenza, vado a fare l’ultimo giretto... e vedo un corridore che, nella prima curva piena di brecciolino, scivola e cade. Mi appresto quindi ad avvisare uno per uno i miei compagni per avvertirli di andare piano... e mi metto in fila per partire anche io, sono il penultimo dei Falchi. Il conto alla rovescia non finisce più, io odio le cronometro!!! 30 secondi... 15 secondi... 5... 4... 3... 2... 1... VIA, E’ COMINCIATO IL MIO TOUR!!! Pesto a fondo sui pedali, faccio il primo rettilineo e mi trovo in corrispondenza della fatidica curva... ci arrivo troppo forte e scivolo. Proprio io che avevo avvisato tutti!!! Riparto ma ho innestato un rapportone allucinante, e comincia il primo strappo.... noncelafaccioooooooooooootroppodurooooooooooooo....... metto giù il piede mentre con la mano giro i pedali per cambiare. La mia crono è già finita... chissà quanto ho perso... ma via a tutta lo stesso. Sulla salita più dura, con un pubblico davvero esagerato, provo a recuperare e salgo fortissimo... ok così va bene! I pezzi tecnici passano via senza intoppi, a parte l’ultima scalinata (parecchio ripida) in cui mi dimentico di sbloccare la forcella.... e taglio il traguardo. Mi ci vuole mezz’ora per riprendermi dallo sforzo, non riesco a respirare e continuo a tossire... aiuto cosa mi è successo?!? Il tempo alla fin fine non sarà male... ma che fatica, se il Tour sarà tutto così c’è da piangere!!!





Varie ed eventuali:
-secondo gli organizzatori a guardare la tappa c'erano 3000 spettatori: non so se siano stati 3000...di certo erano tantissimi in tutti i punti del percorso..
-alloggio in un liceo a qualche km da Auray..stanze piccole e molto belle, pulite..sono come gli alloggi universitari od i villaggi olimpici.
-pranzo e cena in una struttura ecclesiastica a Vannes, a pochi km da dove dormiamo: il primo impatto con il cibo francese è buono..l'unica cosa sono le quantità minime...il gatto arturo, con il suo spirito da predone cerca di rubare un pò di pappa in più ma viene sculacciato dagli addetti...gattonfolo malefico!


-la cittadina è molto bella e piena di vita..peccato che noi si sia cotti..e l'unica cosa che vogliamo è dormire!!

2e étape: LOCOAL MENDON

Andrea "Guslo"

Se avete occasione di guardare l'altimetria di questa gara avrete la nostra stessa reazione "è tutta piatta.."..si, come no...il problema è che ci sono da attraversare dei campi con l'erba tagliata di fresco che, all'andata, in discesa, sono già faticosi, ma al ritorno sono dei lunghi falsopiani in salita..
Il pronti via, su asfalto si percorre ad un'andatura attorno ai 50 all'ora.
Entriamo nei campi..l'erba entra nei pignoni, il cambio salta, Mauro si ferma perchè ha i v-brake pieni di erba, Andrea gatto arturo fa un carpiato in avanti in mezzo ad un prato, nei single track in mezzo al bosco facciamo più o meno tutti conoscenza con qualche pianta...finiscono i pratoni ed iniziano gli sterrati compatti..in fila come in una gara su strada...e le gambe iniziano a far male..entriamo nel circuito da fare tre volte..bellino con due strappetti dove i mie pignoni decidono che sono stufi di essere pieni di erba e si piegano, lasciandomi con solo i primi 4 utilizzabili...con questo incidente perdo il treno che si era formato con Mauro e due belgi..gli rimango a vista ma, nel ritorno, perdo terreno: sono da solo, in alcuni tratti c'è anche vento contro..insomma servirebbe una mano..invece tutti quelli che recupero sono più cotti di me...arrivo alla fine, distrutto..e siamo solo al secondo giorno...


Andrea "Gattonfolo"



Premetto subito che questa, per quel che mi riguarda, è stata la tappa più dura. Dal punto di vista altimetrico non era nulla di particolare... ma si è rivelata molto impegnativa. Partiamo fortissimo, io non mi sento al top e resto un pochino indietro... anche perchè si va via a 55 all’ora!!! Entrando nello sterrato, però, comincio a recuperare... e raggiungo Mauro, Davide e Samuele. Ne ho, ma decido di rimanere in questo gruppetto... si va avanti per qualche km ma il fato è ancora contro di me. Siamo in due file appaiate, quelli davanti a me scartano all’improvviso nell’attraversare una strada... e vedo che alla mia sinistra c’è una specie di ponticello, ma dritto davanti a me no, c’è il fosso. In mezzo secondo mi metto a riflettere. E ora che faccio? Ci finisco dentro, provo a saltarlo, butto giù quelli di fianco a me o cosa?!? La risposta arriva ad un cm dal fosso: stacco le mani protendendole in avanti attendendo la caduta. La bici rimane nel fosso, io rotolo sulla strada... dietro di me un altro corridore fa lo stesso, cade sopra la mia bici e si incastrano. Le disincastriamo e riparto... mezzo pestato. Da qui in poi dovrò fare una lunghissima menata per rientrare sugli altri... raggiungo prima Mauro, alle prese con l’erba nei freni, e poi Samuele. Bello, tra l’altro, il circuito... molto divertente. Siamo in cinque, si va via FORTISSIMO nel ritorno... Samuele si stacca. Davanti a me vedo Davide, ne ho... e voglio rientrare. Le discesine dell’andata su prato si trasformano in veri e propri GPM, io sono cotto ma non voglio mollare, davanti vedo sempre gli altri. Spingo, spingo, spingo ma rimango lì, qualche salita la faccio forse a 30 pedalate al minuto ma non mollo! Ci si avvicina all’arrivo, io non sento più le braccia e sono davvero stanco... vedo davanti a me tutto “virato” verso i colori viola e azzurro... aiuto non starò mica male?!? Taglio il traguardo stanchissimo, non sento più nulla dalle spalle in giù verso le dita. Sul praticello di fianco al traguardo mi butto in terra, mi gira la testa, ancora un po’ e svengo... arriva una signora che mi chiede se sto male, se voglio qualcosa (in francese). Io in italiano rispondo che è tutto ok... mi propone una coca cola, che accetto... ma che non trova... Dopo un po’ insieme agli altri DIVORO tutto ciò che c’è al ristoro. E per il secondo giorno mi dico che, se è tutto così il Tour, sarà molto molto dura.

Varie ed eventuali:
-il percorso da fare "avanti ed indietro" era lungo 15 km: all'andata le sensazioni erano miste. Da un lato "spingi a tutta!" dall'altro.." acc....ma dopo dobbiamo farlo al contrario...e questi pratoni sono già durissimi in discesa, figuriamoci in salita...". Comunque una formula di gara divertente per fare gare lunghe dando la possibilità al pubblico di vedere più volte i corridori.
-il circuito da ripetere più volte era lungo 9 km..in pratica una normale gara italiana...il fatto è che qui c'erano 30 km in più...
-i km alla fine saranno 56 circa con 400 metri di dislivello



3e étape: SAINT-PERE-EN-RETZ

Andrea "Guslo"

Tappa di pianura, percorsa a ritmi da gara su strada: vi dico solo che, al via, dopo circa un km eravamo tutti in fila attorno ai 50 all'ora: davanti, l'unico che riusciva a stare fuori dalla scia del gruppo senza staccarsi era Martinez, che si guardava attorno aspettando il momento giusto per attaccare...noi guardavamo la ruota di quello davanti per non rischiare di sventolare in fondo al gruppone.
Dopo qualche km, uno stretto sentiero da parte alla massicciata di una ferrovia (in disuso?) ha fatto la selezione che l'alta velocità non era riuscita a fare, almeno per le prime 50 posizioni: ci siamo trovati a correre a piedi sulle traversine, a domandarci dove stessimo andando a causa del polverone micidiale!...dopo questo passaggio si sono formati i vari gruppetti che, salvo imprevisti, sarebbero arrivati alla "finish line": nel mio caso l'inconveniente è stato il raggio della xmax sl anteriore che è uscito dall'alloggiamento nel mozzo, costringendomi ad uno stop al box per cambiare la ruota (grazie capo tarzan!!).
Ho perso il mio treno, contenente tra l'altro due compagni di squadra ma, dopo poco, è arrivato uno dei fratelli Fumic che aveva bucato: mi ha dato una bella trenata fino a quando non ha deciso di ritirarsi dalla gara: nel frattempo avevamo però raggiunto un "giornaliero" (corridori che fanno solo una tappa, o comunque non le fanno tutte) con il quale ho fatto 2/3 di gara. L'ultimo giro il mio "socio" ha rallentato un pò, mentre io sono riuscito a recuperare ancora qualche posizione.



Andrea "Gattonfolo"



Che botta ieri... spero di aver recuperato. Ci mettiamo in griglia, non so cosa fare... se spingere o se tirare i remi in barca. Mi dico che intanto cominciamo a partire, poi si vedrà... Si parte non fortissimo come il giorno precedente, ma lo stesso la velocità è sostenuta. Entriamo nel bruttissimo tratto sulla massicciata, riesco a portarmi abbastanza avanti sfruttando la parte centrale tra i binari... mentre tutti rimangono di lato. Però un tizio davanti a me mette giù il piede... e per forza così faccio anche io, fermandomi e facendo fermare parecchia gente. Riparto ultimo dei nostri, ma voglio vedere se riesco a recuperare qualcosa... spingo spingo spingo (e che palle, tre giorni di seguito che devo ripartire a tutta!!!) e dopo un sacco di km raggiungo il gruppetto composto da Mauro, Davide, Samuele e Gianluca. Tiriamo abbastanza in accordo, il percorso è migliore del giorno precedente e soprattutto più veloce... non andiamo a tutta ma va decisamente bene così. Arriva l’ultimo giro, io sono parecchio stanco... e così anche Samuele, gli altri hanno un passo più forte e ci stacchiamo. Ci aspettiamo, e arriviamo mano nella mano al traguardo... va bene così. Rispetto a ieri sto molto meglio... ma ancora sono un po’ stanco.

Varie ed eventuali:
-anche oggi 50 km con 450 metri di dislivello, percorsi ad una media attorno ai 28 all'ora per i primi e poco sopra o poco sotto ai 24 per noi comuni mortali...
-caldo e vento sembrano essere due costanti in queste tappe...in particolare il vento soffia sempre in faccia ai corridori...
-il tour VTT segue l'imprinting del tour stradale: le prime tappe sono (più o meno) piatte e percorse a medie folli
-pur essendo un percorso senza grosse difficoltà tecniche, i francesi riescono sempre ad infilare qualche passaggino spettacolare per il pubblico: a parte la discesina dalla massicciata vi era un bellissimo toboga nel bosco con curve in contropendenza, paraboliche, un asse appoggiato ad un tronco per permettere ai più temerari di saltare. Io, dopo aver visto il corridore (uomo) davanti a me trasformarsi in donna per aver sbagliato lo "stacco", non ci ho nemmeno provato..
- alla sera alloggiamo in un convento. Vi sono delle camerate veramente suggestive..ed anche un pò inquietanti..ma complice la stanchezza dormiamo tutti benissimo.


4e étape: MORTAGNE SUR SEVRE


Andrea "Guslo"

Dopo tanta pianura e tanto caldo...ecco le salite e la pioggia: giornata fredda, con un percorso già sulla carta lungo (56 km) che viene ulteriormente allungato (65 km) con un giro di lancio aggiuntivo per scremare di più il gruppo in vista di alcuni stretti passaggi. L'altimetria sembra "normale" ma il territorio attorno alla città di tappa si presenta molto insidioso: una profonda e ripida valle dove scorre il Sevre, e difatti..
65 km e 1600 metri di dislivello: un percorso tecnico all'inverosimile, salite continue, brevi ma senza possibilità di rifiatare, tratti stretti in pianura tutti da guidare attraverso le rocce, vento laterale (su di una strada abbiamo fatto il ventaglio come nelle gare di pianura su strada...altrimenti non andavamo avanti..), discese ripide e bagnate, passaggi su scale, in salita ed in discesa, guadi, uno strappo asfaltato di quasi un km al 21%, pieno di gente (sembrava il Fiandre!) ed un altro strappo, sterrato e fangoso, in mezzo al bosco con da parte un pubblico fantastico: bandiere, urla, "allez garçon" "courage" "bravo!"...uno spettacolo..in quei minuti ci si dimenticava della fatica tanta era l'adrenalina!! Poco prima del via inizia a girare la voce che i migliori impiegheranno circa 3h...e noi???!!! Difatti sarà una gara lunghissima, per me ancora di più perchè dopo circa due ore sono andato in crisi di fame, complice probabilmente il freddo: grazie mille a Mario che mi ha dato un Mars ed a Dennis che mi ha salvato con una confezione di miele Ambrosoli (direttamente da Ronago, tutto per me!!!).
Dopo questi rifornimenti volanti, oltre ai quattro gel già bevuti, mi sono ripreso ed ho recuperato le posizioni perse, anche se con qualche minuto in più nella generale.

Andrea "Gattonfolo"

Che acqua! Piove e fa anche freddo... facciamo un po’ di riscaldamento provando il giro di lancio, con le sue scalinate... mentre dicono che il tempo previsto per i primi è di 3h. Eh?!?!?!? Ahia... oggi è davvero dura. Non ho riposato bene durante la notte, la mia voglia è sotto le scarpe... partiamo ed io sto ben attento a non forzare più di tanto. Vanno via Davide e Massimo, io non ho nessuna voglia di stargli dietro. Tuttavia percorro una decina di km in un gruppetto con Mauro, ma in un tratto tecnico mi fanno un buco gigantesco e ci frazioniamo. Siamo all’inseguimento... ma in uno dei ponticelli tra i laghetti (profondi e dalle acque minacciose, in piena) che mi fanno pensare ai quadri di Monet, scivolo. Questi tratti sono pericolosissimi, e non c’è nessuno degli addetti sul percorso!!! Picchio forte il polso e il ginocchio, la bici si ferma sull’orlo... per fortuna. Comincia il secondo giro, sono da solo... davanti nessuno, e dietro nessuno. Ma c’è un pubblico foltissimo sulle salite... mai vista una cosa del genere!!! Affronto forte una scalinata, di cui tocco solo l’ultimo gradino... che numero!!! Riesco a finire la gara, non credevo... sono quarto dei nostri. Va bene così. Però non sono per nulla stanco... o meglio, pensavo peggio... devo dire però che ho tirato parecchio i freni in previsione di domani... Comunque alla fine della gara una doccia bollente è un toccasana. Dopo l’arrivo mi informano che la Meli è caduta ed è andata in ospedale... per fortuna non è grave, ma è troppo una grande!!! Con un taglio nella coscia ha finito la gara!!! Era dispiaciuta di doversi ritirare dal Tour... ma l’appuntamento è solo rimandato.

Varie ed eventuali
-Melissa è caduta, procurandosi un taglio nella coscia sinistra, suturato all'ospedale con 7 punti: ha comunque finito la gara, un pò perchè è una "dura", un pò perchè non c'era nessun addetto sul percorso che l'abbia aiutata: da questo punto di vista le gare italiane sono organizzate meglio, con un ponte radio che copre tutto o quasi il percorso. Magari è stato solo un problema di comunicazione (idiomi differenti) però....comunque tutto bene, l'unico dispiacere è stato quello di non finire il Tour VTT alla prima partecipazione.
-Le cadute sono state all'ordine del giorno, con Uccio, Gianluca e Dennis con contusioni e tagli vari..in più il 5° della generale si è rotto il polso (l'abbiamo trovato all'ospedale mentre aspettavamo Melissa..), io mi sono tagliato scivolando su di un filo spinato (si, avete letto bene), molti altri alla sera erano più o meno acciaccati: il comunicato sanitario il giorno dopo era lunghissimo.
-docce calde all'arrivo ed un bel lavaggio bici: a parte due giorni dove le docce erano "freddine" nelle altre tappe il post gara era sempre all'altezza delle migliori aspettative. Anche il ristoro non era male.
-oggi 2h41' per il primo e per noi dei tempi che vanno dalle 3h13' a 3h54'...e domani c'è la marathon!
-anche in questa gara abbiamo fatto due giri da circa 25 km...non avete idea del "peso" che abbia passare sotto il traguardo dopo circa 2 h di gara e pensare "adesso devo fare un altro giro: devo fare un'altra volta la salita ripida in mezzo al bosco, ancora una volta lo strappo al 21%, ancora una volta quella salita scivolosa e fangosa in mezzo al bosco, ecc ecc": è un ottimo allenamento di forza mentale.

5e étape: CHAUVIGNY

Andrea "Guslo"

La tanto temuta marathon, dopo la faticata di ieri, fa meno paura...in più le voci che girano al mattina dicono tutte la stessa cosa "percorso piatto, scorrevole, qualche salita, ma nulla in confronto ad ieri". In più l'organizzazione decide di togliere un giro, portando i km a 54: l'unico problema è che il ritmo crescerà vertiginosamente....
Invece no, la partenza è "tranquilla", tenendo conto che il livello è da coppa del Mondo: la stanchezza si fa sentire un pò per tutti...
Percorso veloce, divertente: per darvi un idea è stato come fare una Gajalonga, oppure un Cassina Rizzardi lungo 54 km, oppure Cavriana, oppure il Rally dell'Oglio con delle salite di circa 500 metri..tutte pedalabili, un tratto lungo una, credo, ex-ferrovia, alcuni toboga pianeggianti in mezzo al bosco, pratoni e strade sterrate compatte dove viaggiare a ruota di quello davanti.
Per me bella gara, chiusa in buona posizione insieme a Mauro ed Andrea "Gattonfolo".
Alla sera cronosquadre, fuori classifica, su di un percorso artificiale con tronchi da saltare, dossi stile motocross, assi: in prova l'ho fatto tutto in bici, saltando anche i tronchi più alti. In gara è stato deciso di farlo a piedi, tranne i passaggi sulle assi: decisione azzeccata, un pò per la pioggia che rendeva il tutto scivoloso, un pò perchè la clavicola rotta di un argentino ed il polso di un australiano hanno dato ragione alla nostra tattica....

Andrea "Gattonfolo"

Giorno della Marathon e della cronosquadre... Per fortuna tolgono un giro e la gara ha dimensioni umane (sebbene lontane da quelle italiane!!!). Bellissimo il borgo medievale di Chauvigny... è in una valletta, noi dobbiamo risalirla tramite uno strappone su asfalto per portarci verso le collinette in periferia, in totale 18 km da fare 3 volte. Non conoscendo il giro, e ad essere sincero non conoscendo la mia durata in così tanti giorni di gara, tiro i freni anche oggi. Rimaniamo subito un bel gruppetto di falchetti, si chiacchiera e si tira un po’ per uno... ma non facciamo proprio una passeggiata, l’andatura è sostenuta. Arriviamo assieme io, Mauro e il Guslo... ma a 10 metri dal traguardo quasi finisco nel portellone di un Doblò. Che bello comunque fare le gare così... divertendosi, senza fare fatica, ma senza arrivare troppo indietro. Ancora tanta gente che ci chiede gli autografi... questo è un altro mondo (comincio ad odiare la mtb italiana). Arriva la sera, appuntamento con l’inseguimento a squadre. Partiamo alle 20.50, il percorso è da ciclocross. Comincia a piovere... e gli ostacoli, che prima si facevano in bici, ora non mi ispirano più di quel tanto. Siamo schierati in partenza, Davide vuole stare davanti. Partiamo ma mi accorgo di essere abbastanza fresco, tanto che dopo un po’ non riesco a rimanere alla sua ruota e lo supero... penso di aver affrontato molto bene i tratti tecnici, la gara dura solo una decina di minuti e noi arriviamo settimi. Bravi! Dopo la gara, cena messicana.... ci voleva!

Varie ed eventuali:
-abbiamo capito che, dopo una tappa dura, ne segue una più accessibile: bravi gli organizzatori nel fare questo, e bravi anche nel riuscire a capire quali percorsi diventeranno più duri in gara.
-in un tratto abbiamo incontrato il TGV che viaggiava verso Parigi: in prima posizione la locomotiva Martinez, poi Kass, Norris, Dubau e tutti gli altri migliori...che ritmo!..da un lato dispiace correre perchè ci si perde quello spettacolo..
-Bella l'idea della cronosquadre, magari su un percorso meno "esasperato"...dopo 5 giorni di gare siamo tutti stanchi ed anche i campioni hanno i riflessi un pò annebbiati...
-2h10' di gara per i migliori, circa 2h30' per noi..54 km con circa 1000 metri di dislivello.


GIORNO DI RIPOSO


Andrea "Gattonfolo"



Un giorno di riposo... finalmente! Più che altro è molto utile perchè così c’è un po’ più di tempo per fare il bucato, sistemare le bici, riposare un pochino... difatti, dopo ore di trasferimento in macchina per raggiungere il grazioso paesino di Saint Leonard Des Bois, e dopo un pranzo (finalmente!) ottimo, dormo per un bel po’... in attesa che smetta di piovere, così da farmi una sgambatina. Puntualmente il sole arriva, e si montano le bici. Anche Kiara Bisaro, la leader della classifica femminile, sta facendo lo stesso... e si aggrega volentieri a noi per provare il percorso del giorno seguente. E’ davvero simpaticissima... e molto brava in bici! Il percorso era stato descritto come una cosa esagerata, massacrante... invece dopo averlo provato non mi sembra così estremo, anzi mi piace parecchio!!! Due belle salite pedalabili (più o meno, per i lettori della zona, assimilabili al Sasso di Cavallasca) con una vegetazione molto particolare, cespugli di erica e conifere che fanno sembrare di essere in alta montagna. Le discese poi molto divertenti... rocciose e anche tecniche in qualche punto, come piacciono a me. Alla sera lunga chiaccherata con il coach della nazionale australiana (South Australia) e grande spettacolo offerto da “les italiens” in occasione del compleanno della Micky... eravamo sempre noi a vivacizzare l’ambiente (...e gli altri apprezzavano).

6e étape: SAINT LEONARD DES BOIS

Andrea "Guslo"

Dopo il giorno di riposo (personalmente passato a dormire, non stavo per nulla bene) ci aspetta un xc "stile world cup": quelli che piacciono a me, peccato che non stia proprio bene e si vede..Melissa mi guarda e, senza chiedere nulla, mi dice "si vede che oggi non hai voglia". Più che mancanza di voglia è mancanza di forze: mi fa male il muscolo addominale, le gambe sono senza energie, non ho fame eppure mi sento "vuoto"...Partenza disastrosa, poi recupero e mi attacco ad Uccio..non vado male ma soffro gli scatti in salita...e dopo metà gara inizio ad andare alla deriva: gli unici momenti in cui vado veramente forte sono le due fantastiche discese del percorso: come piacciono a me, veloci e tecniche, roccia e terra, tanti drop dove saltare e tratti dove far correre...dagli applausi e dalle urla capisco che anche il pubblico si diverte...buono, perchè in salita salgo peggio di una lumaca stanca....

Andrea "Gattonfolo"


Ci svegliamo, colazione e ultime sistemazioni alla bici. Oggi è una gara “vera”, e tra l’altro l’ultima in cui si può far qualcosa in classifica. Io mi sento abbastanza bene, ed il mio piano prende forma: A TUTTA! Poi tanto se salto chi se ne frega... non ho niente da perdere. A pranzo mangio un bel piattone di cous cous al peperoncino con cipolle e peperoni, prosciutto, yoghurt, due pesche, torta e un po’ di pasta. Dieta “classica” da atleta... no? Ci schieriamo in griglia, e mi pare che la gomma anteriore sia un po’ bassa di pressione. Controllo col dito... cavolo è proprio sgonfia!!! Mancano meno di cinque minuti alla partenza, ora cosa faccio?!? Davanti a me un francese ha una pompa in tasca, gliela chiedo in prestito... appena faccio per gonfiare esce tutta l’aria e la ruota è a terra. AHIA. Non c’è in giro nessuno con una pompa seria... questa proprio non ci voleva. Il Guslo mi offre il suo fast, ma non voglio portarglielo via perchè magari poi ne ha bisogno lui... riprovo a gonfiare ma non va. Anche Uccio me lo offre... gli dico la stessa cosa ma insiste e stavolta lo accetto... 1 minuto alla partenza... gonfio la gomma.... 30 secondi... mi metto in tasca il fast.... VIA!!! Partiamo abbastanza forte, non fortissimo ma l’andatura è sostenuta. Il giro di lancio è costituito da una salita di qualche km su asfalto, pedalabile. A metà circa i primi accelerano, davanti a me si apre un piccolo varco e mi infilo. Spingo abbastanza a tutta, dopo un po’ mi volto indietro... e non c’è più nessuno. O meglio, c’è già un buco considerevole. Entriamo nello sterrato e ci sgraniamo, ma rimaniamo in fila. Riesco a scollinare in cima alla salita con uno della Dolphin ed uno del Team Australia, ed in quel momento mi dico: “Bravo Andrea, bella cavolata! Adesso sei partito a tutta nel giro di lancio e tra poco scoppi!”. Ma la gamba gira... boh, proviamoci. Passa anche il primo giro... beh magari è solo il primo giro, dopo mi vengono a prendere. Secondo giro, sono ventiduesimo. Ottimo!!! Siamo a metà gara, decido di rallentare leggermente l’andatura perchè a questo punto voglio mantenere la posizione. Ma con la chiara intenzione di fare a tuttissima l’ultimo giro... Penultimo giro, cambiano di pochissimo le posizioni... sono sempre lì. Mi viene voglia di fare a tutta già l’ultimo giro e mezzo, ma... “Andrea stai tranquillo... fai solo le ultime due salite a tutta...” . Ok! Suona la campanella, comincio ad andare a tutta... così forte in vita mia non sono mai andato!!! Passa la prima salita, scendo fortissimo in discesa e mi dicono che ho 30 secondi dal corridore davanti a me. Tratto pianeggiante prima dell’ultima salita, ora i secondi sono 15. Comincia l’ultima asperità, lo vedo davanti! Nella salita non riesco a guadagnare tantissimo, ma nel piattone recupero qualcosina. In discesa mi porto sotto, su uno strappetto mi alzo sui pedali e allungo... l’ultimo tratto, quello più tecnico in discesa, lo faccio davvero “a valanga”, non mi deve prendere, piuttosto volo in terra!!! Ce la faccio.... ventunesimo assoluto... sono STRA-CONTENTO!!! Torno in hotel per fare la doccia, e Kiara mi chiede “se è andato bene il cous cous in gara”, le rispondo che sì, è andato bene visto che ho fatto una delle migliori gare della mia vita!

Varie ed eventuali:
-percorso bellissimo, accorciato di mezzo giro (per dare la possibilità di fare un lancio su asfalto meno pericoloso): comunque 46,5 km e 1400 metri di dislivello..Salita pedalabile ma tecnica, la prima, tratto pianeggiante in cima alla collinetta, discesa come già detto, seconda salita da rapportone e discesa veloce, non tecnica come la prima ma sempre divertente. Tratto pianeggiante su prato e via ancora.
-discesa bellissima, molto veloce..con 500 metri fiancheggiati dal filo spinato...dove Matteo è volato procurandosi una taglio sullo zigomo: 6 punti...bravo, ma vince sempre Melissa!
-mi corre l'obbligo di ricordare ad Andrea "Gattonfolo" che, per l'offerta del fast da parte mia ed il prestito effettivo da parte di Uccio, ci deve offrire una cena, come già concordato: visto che ha poi usato il fast di Uccio al suddetto deve pagare anche il gelato. Nell'invito dovrà essere logicamente inclusa anche Melissa, in qualità di mia consorte. Grazie!


7e étape: LES MUREAUX

Andrea "Guslo"

Tappa nella periferia di Parigi, un altro xc di circa 56 km, all'ultimo momento "accorciato" a 50: un giro su e giù da una montagnetta artificiale alta circa 30 metri ed una seconda parte pianeggiante tra campi e boschi. Percorso velocissimo, giusto giusto per il sottoscritto, fino a quando un paletto del percorso non decide di agganciare il mio manubrio: volo di faccia, riparto, ma dopo un km rompo la catena....ok, ho capito, non è giornata ed è meglio fermarsi. Peccato, le gambe giravano bene..
La mia stessa sorte era toccata qualche km prima a Gero, che però viene ricoverato per accertamenti: tutto ok, dopo qualche ora può uscire dall'ospedale...in una classifica delle squadre più curate dai medici del Tour VTT probabilmente vinceremmo a mani basse.
Alla sera giretto da turisti a Parigi: sempre molto bella!

Andrea "Gattonfolo"


La settima tappa si corre in un quartiere molto malfamato... ma davvero tanto. Poco pubblico, percorso bruttino, corridori diffidati dal provare il tracciato da soli, mezzi e bici controllati a vista e tutto il resto. Probabilmente organizzare la gara lì ha significato un primo tentativo di rivalorizzare la località sede delle rivolte di un paio di anni fa. Un complesso di collinette artificiali con in mezzo un laghetto e poi un tratto pianeggiante, per complessivi 10 km, vanno ripetuti per sei volte. Anche la penultima tappa fa soffrire... 60 km sono tanti! Partiamo ed io, come al solito, resto un pochino indietro. Anche oggi, tuttavia, voglio provare ad andare a tutta... la gamba è buona. Recupero posizioni e mi sistemo primo degli italiani, assieme ad un francese facciamo metà gara. Ad un certo punto, in un incrocio, vedo Gero in terra... mi guarda, ci sono due persone vicino a lui ma sembra tutto a posto... quindi mi chiedo “ma è così cotto da fermarsi?!?”. Nel giro seguente vedo che attorno ha i ragazzi dell’ambulanza ed i nostri... chiedo informazioni ma mi rispondono che è tutto a posto. Fortunatamente, sarà così... e dopo poche ore lo dimettono dall’ospedale. Tornando alla mia gara, nella metà del quarto giro accuso un po’ di fatica... e mi stacco. Faccio una quindicina di km da solo, controvento.... sento che sto perdendo un sacco. Da dietro rinviene un gruppetto di sei corridori, con anche Massimo. Provo a stare attaccato a loro, per un giro ce la faccio ma negli ultimi 7 km devo alzare bandiera bianca (complice anche un capottone a 360° giù da una delle discesine delle collinette)... ma va comunque molto bene. Domani c’è la crono di Montmarte... che bello il Tour è finito!!! Sono stanchissimo, ma alla sera voglio vedere Parigi... ed andiamo a fare un po’ i turisti. Al ritorno, poichè è tardi, ci tocca passare tra i buchi della cancellata della base militare dove alloggiamo... aiuto spero non ci sparino a vista!!!

Varie ed eventuali:
-percorso "cittadino": a me piace..sarebbe bello riproporre il xc alla montagnetta di Milano..
-50 km circa 700 metri di dislivello...il su e giù dalla collinetta alla fin fine si faceva sentire...
-nonostante la caduta vengo comunque inserito in classifica, con il tempo di qualche minuto superiore a quello dell'ultimo classificato "effettivo": escamotage per non farmi uscire dalla generale (come già fatto anche per tutti gli altri)

8e étape: PARIS-MONTMARTRE



Andrea "Guslo"

Tappa a Parigi - Montmartre: location spettacolare, un sacco di gente (leggermente spaventata da questi pazzi che sfrecciano in bike tra gradini e viette)..la concomitanza di una gara internazionale di downhill....tutto bello, ma noi siamo stanchissimi e non ci godiamo appieno tutta la festa...in più si mette a piovere, i gradini sono scivolosi, nelle strade c'è un pò troppo "traffico" di pedoni (è difficile "bloccare" una città come Parigi, per di più in un quartiere popoloso e turistico come questo)...insomma, non vediamo l'ora che sia finita...
In più ci si mette la pioggia a complicare le cose...peccato, perchè le premiazioni vengono fatte in disparte ed in sordina...spiace per chi ha fatto tanta fatica non essere festeggiato nel modo che merita...forse fare le premiazioni in un paese più piccolino (penso al pubblico ed al calore che c'era ad Auray, prima tappa) avrebbe reso più gioiosa e festosa la conclusione di un'avventura veramente bellissima, che consiglio di provare a tutti.

Andrea "Gattonfolo"


E’ l’ultima fatica, è finita!!! Ma la crono è impegnativa... non so quanti gradini ci siano da fare. Centinaia. Per l’occasione ci sono anche i miei genitori a vedere la gara... li piazzo a metà della lunghissima scalinata che corre parallela alla funicolare. Provando il percorso, tutte le scalinate in discesa le ho fatte in bici... ma il tempo non promette nulla di buono. Mi metto in partenza. Un minuto... tic tic qualche goccia... NO PROPRIO ADESSO NO, EH?!? Trenta secondi tictictictic... piove. MA CAVOLO! Non ho neanche provato le prime scalinate... dicono che sono le peggiori se bagnate... In un secondo la pioggia è fittissima, e parto. Provo le prime scalinate, scendo senza problemi... ok allora provo a fare anche le altre. Sto andando bene, dopo un paio di km in una scalinata in salita mi porto sotto a Mauro, partito un minuto prima di me. Arriviamo alla scalinata lunghissima... entro in curva, giro a destra e... SBABAM!!! Scivolo sui gradini finendo contro la balaustra. Ho pestato un pochino, ma niente di grave... mi rialzo, prendo la bici ma è caduta la catena. Con la mano la rimetto su e provo a ripartire... mi ributto sui gradini. Scendo, ok tengono. Proprio davanti ai miei genitori mi scivola la ruota dietro e devo mettere giù ancora il piede (prendendo anche una bella botta). Riparto ma non voglio più rischiare... e finisco la gradinata a piedi. Tutto ok gli scalini successivi, che si fanno tranquillamente. Lunga scalinata in salita, e poi ancora in discesa. Mi rimetto in sella, ma dopo qualche gradino scivolo un’altra volta, stavolta sbatto seriamente sul corrimano. Mi fa male un po’ dappertutto, recupero la bici nel frattempo scivolata un po’ in là, ma... ehi... il manubrio, ruotando indietro, si è incastrato nel telaio!!! Riesco a toglierlo... ma lascia un buco nel telaio. Eh no... deve resistere per ancora 2 km!!! Sono preoccupato rimontando in sella... chissà se tiene... Ultime pedalate, discesa veloce... scendo, scendo... e mi trovo in un incrocio, con le macchine. Eh?!? Ma cavolo ho sbagliato strada!!! Risalgo... vedo una mini fettuccia su un paletto sopra al marciapiede... ed in quel momento ricordo che si doveva girare. Ma l’omino con la bandierina era nascosto. Gli dico, in inglese-fracese-italiano, che magari è meglio se indica la strada... comunque concludo la mia prova, indietro, ma non potevo pretendere di più. MA SOPRATTUTTO... E’ FINITO IL TOUR!!!!!!!!!!!!!!! Mi ha lasciato una grossa esperienza, sono veramente contento di averlo fatto... e di averlo finito abbastanza bene in classifica. Però, eventualmente per gli anni futuri, sono molte le migliorie da fare per organizzarsi al meglio così da sperare magari in un piazzamento migliore.

Varie ed eventuali finali
-tanto è bello e divertente, tanto è impegnativo questo Tour VTT: è come fare il Marathon Tour o la Coppa Lombardia in una sola settimana. In più il livello è da coppa del Mondo, quindi i ritmi sono proporzionati.
-l'esperienza che si accumula è tantissima, i percorsi sono impegnativi e tecnici, a volte anche oltre i limiti, cose che in Italia non vediamo più da anni...
-scegliete bene i vostri compagni di squadra ed i vostri accompagnatori: i compagni di team devono essere capaci di fare squadra, vivere in gruppo, collaborare con il gruppo, aiutare il gruppo, spronare chi è in difficoltà, o chi è meno forte, condividere le esperienze positive per far crescere la forza di tutto il gruppo; gli accompagnatori devono capire le necessità degli atleti, sapersi adattare velocemente alle esigenze che il momento impone. Gran parte dei risultati e dell'armonia della squadra dipendono da questo (e, da questo, dipende anche quanto vi divertirete in questa avventura..).
-un grazie particolare alla nostra squadra RGB IMPIANTI - FALCHI BLU, in particolare (in rigoroso ordine alfabetico) ad Enzo, Gero e Gianluca, per aver tenuto i contatti, fatto i conti, spedito documenti, investito tempo e denaro per noi...mercì!


La nostra spedizione era composta da:

ANDREA "IL GUSLO"
MELISSA
ANDREA "GATTO ARTURO"
CARLO "UCCIO"
GIANLUCA
MICHELA & IL DANI!
GERO
CESARE "IL PAPO"
ENZO
DAVIDE
SAMUELE
ROSSINI "SENIOR"
LUISA
DENNIS "DEMIS, TENNIS, DENIS, DENNICE...O COME VOLETE CHIAMARLO"
DONATO
NADIA
MAURO
IVANA
LORIS
STELLINA "LA CAGNOLINA"
BRICIOLA "LA CAGNOLINA 2"
DAVIDE "CAPO TARZAN, BRAVA PERSONA, RISPETTO!"
GIPI
CLAUDIA
TEO "THE DOG"
RICCARDO
MATTEO "6 PUNTI!"
MARIO
GIANNI
MASSIMO
E......PRESENTE ANCHE SE NON L'ABBIAMO MAI VISTO......IL FANTASMA............

Per chi volesse vedere altre foto, classifiche e tutto il resto
http://www.lhexagonal.com/index.htm
A presto , ciao!

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