
Apro il post con una considerazione: sul tracciato oggi c'erano a vedere più persone che in qualsiasi altra gara che abbia visto!!! E ovviamente era solo un allenamento... Partiamo dall'inizio. Esco di casa alle otto e un quarto diretto verso Spresiano, anzi a dire la verità diretto a Revine Lago, dove si terrà la presentazione dei mondiali di ciclocross. Il viaggio passa liscio, un po' di coda a Milano ma era prevedibile... ed alle 11.45 circa sono arrivato. Ho tempo per un panino, rigorosamente col prosciutto di San Daniele per provare qualcosa di locale. Mi fermo a mangiarlo sulle rive dell'omonimo lago, acque calme... ma poco più che uno stagno. Mi dirigo quindi all'hotel, trovo subito i ragazzi della nazionale... mi sembra che il morale sia alto, da domani sarò a bordo del circuito a tifarli. Dopo questa conferenza stampa, parto velocissimamente verso Spresiano perchè ormai il mio obiettivo è chiaro: ho messo in macchina la bici e voglio sporcarla... ...sul percorso del mondiale... Purtroppo ho un'altra conferenza alle 15.30, ed ora che raggiungo il tracciato di gara sono le 14.30 passate. Mi cambio, mi dico che piuttosto mi presento alla conferenza stampa vestito da ciclista ma ce la devo fare!!! Appena parto degli stranieri mi salutano... decisamente diverso da ciò che avrebbe fatto un italiano. Il percorso è tutto transennato, ma un addetto mi lascia passare... e via... sono già euforico! Ebbene sì, provare il perco

rso mi ha esaltato tantissimo!!! Uno dei primi che vedo è Bart Wellens... vorrei fermarmi a scambiar due chiacchiere con lui (che ho sentito diverse volte via email) ma lo stanno intervistando... e quando tornerò, più tardi, purtroppo sarà andato via. Proseguo con la prova. Il percorso è veloce, ma ci sono parecchi punti in cui rilanciare... inoltre il fondo erboso è a tratti infangato. Arrivo ad una curva, c'è TANTISSIMA gente con le macchine fotografiche e capisco il perchè... c'è il famosissimo strappo, è davvero in piedi... provo a farlo in bici ma arrivo a pochi metri dalla fine e slitta la ruota. Succederà così anche nei successivi giri. Passo davanti ai box, qui è in pianura ma farà male... perchè devi subito buttare giù un bel rapportone, e le gambe bruciano. Discesa ripida, quasi da mtb, curva a 180 gradi e di nuovo strappo. E' molto in piedi pure questo, ma non come quell'altro... e riesco a farlo in sella. Si prosegue, ci sono molte curve "avanti-indietro" dopo di che si arriva alla scalinata. Non è difficile, i gradini si fanno a due a due... ma chissà quanto forte saliranno gli elite. La mia esaltazione prosegue, ora arrivo ad uno strappo su asfalto, poi discesa velocissima su ghiaia, strappo in cemento e ancora discesina. Si arriva così al traguardo, che è in salita crescente... fino al 9%. Dopo questo tratto si scende, qualche curva è infangata ed io scivolo... sento il "click" di una macchina fotografica... devo dire che quel fotografo "coglie

l'attimo". Secondo me questo è il punto più duro... un pratone in falsopiano in salita che spaccherà le gambe, c'è da scommetterci! Al secondo giro mi inorgoglisco... rifaccio lo strappo quello meno duro, in tanti mettono giù il piede ma io, come al giro precedente, lo faccio in sella... e dei belgi che stanno guardando gli allenamenti mi fanno l'applauso. Faccio tre giri, purtroppo è ora di andare... mi sarebbe piaciuto girare ancora di più. Nel frattempo mi metto a ruota (per pochi m!) di qualche corridore... prima Mourey, poi la nazionale olandese... e così via. Alla sera vago per Oderzo alla ricerca di una pizzeria, la trovo... e prendo la pizza col maggior numero di ingredienti possibile, finalmente non devo correre il giorno seguente!!! Qui il nome più ricorrente è quello di Lars Boom... noi speriamo nei nostri italiani, sicuramente saranno all'altezza della situazione.
A risentirci!
Andrea B.
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