Mentre i miei compari erano sparsi per il nord Italia, qualcuno alla Granfondo Paola Pezzo, qualcuno alla Gunn Rita Dhale Marathon e qualcun altro a Cugliate Fabiasco per il GP Valli Varesine, io sono andato dalla parte opposta, a ovest quindi, per affrontare la Granfondo dell’Erbaluce a Candia Canavese, in provincia di Torino. La gara era valida come tappa d’apertura della Coppa Piemonte, ed era alla seconda edizione dopo l’anno di pausa del 2006.
Sono partito da casa al sabato pomeriggio, raggiungendo abbastanza agevolmente la località della gara. Il tutto era organizzato sulle rive del Lago di Candia, tranquillo lago glaciale, parecchio al di fuori dei centri abitati. I gentilissimi organizzatori mi hanno messo a disposizione un bungalow nel boschetto alle spalle dell’area della gara, quindi più vicino di così era impossibile. Nel ritirare il pacco gara mi viene in mente che effettivamente dovevo portare il chip... mi tocca farne uno giornaliero, e così butto via tre euro (ok, non sono 30 o 300). Scambio qualche chiacchiera con Alessio Zamuner, che abita lì vicino e quindi mi sa dare informazioni sul tracciato, dal momento che io non so nulla. Mi dice che ci sono un paio di salite di circa 2 km ed il grosso si svolge su strappi e discesine quindi, penso io, terreno molto adatto a me. Sono le 17.30, e cenerò con gli organizzatori che però mangeranno alle 20.30. Nel frattempo, in questo lungo lasso di tempo mi aggiro per l’area della gara, all’interno di una spettacolare piscina (che voglia di fare il bagno!), divento un supercampione del giochino sul mio Nokia ed infine mi siedo in contemplazione di fronte al lago. Un qualcosa mi affiora nella mente.... ehi, ma il lago è identico al “Crystal Lake” della saga di film horror Friday 13th!!! (guardate QUI)
Porto i bagagli nel bungalow, nuovissimo e con sei posti letto in cui però dormirò solo io.
Ehi ma anche il bungalow è identico!!! Cala la sera, sono le 21 e ci mettiamo a tavola. Fa davvero freschino... la differenza di temperatura rispetto al pomeriggio è notevole. Ceniamo con una buona pasta, arrosto di secondo ed ho modo di assaggiare i “veri” grissini torinesi. Alle 22.30 è ora di andare a letto, e mi incammino verso il bungalow. Come dicevo, è situato all’interno di una specie di boschetto... in cui manca l’illuminazione: non vedo neanche dov’è l’entrata, e mi oriento cercando di sentire sotto i piedi le pietre del selciato, che ricordavo essere “semoventi”. Una volta a letto spero che non arrivi Jason armato di motosega, e mi addormento puntando la sveglia alle 7.30 poichè la partenza della gara è alle 10.
Alle cinque mi sveglio. Fa freddissimo. Mi raggomitolo nelle coperte ma niente, sto congelando. Mi copro con il grosso asciugamano che mi sono portato ma non cambia nulla. Tragica decisione: mi alzo e mi metto una felpa ed i pantaloni lunghi... un poco si sta meglio ma non riuscirò più a chiudere occhio. Mi chiedo come mai faccia così freddo... e ad un certo punto lo percepisco. Distintamente. Uno spiffero, anzi una vera e propria corrente d’aria mi sbatte addosso... sta sorgendo il sole e questo mi aiuta a capirne la provenienza: sotto alla porta c’è una fessura di un paio di cm... da lì entra la fredda aria del lago. In questo modo “tiro” un quarto alle sette, quando mi alzo definitivamente. Mi reco nell’area iscrizioni, dove c’è anche il bar, per fare colazione con brioches, crostata e thè. Io siedo rimbambitissimo su di un tavolino, mentre frenetici attorno a me si muovono gli addetti alla gara ed i corridori che effettuano l’iscrizione.
Con calma mi cambio, e vado a fare il riscaldamento. Voglio provare la prima salita... Salgo e non è durissima, anzi... a parte uno strappo al 10% il resto è tranquilla. A metà c’è una brevissima discesa seguita da un tratto pianeggiante, dopo di che si svolta entrando nel bosco, dove la strada si stringe e la pendenza aumenta. Finalmente si entra nello sterrato, dove comincia una discesa ampia che però termina con una secca svolta a sinistra in single track molto in piedi. Ahia... entrare qui oltre la 40^ posizione vuol dire farsela a piedi. Pazienza... non ho voglia di tirarmi il collo sulla salita. Ancora qualche giretto e si avvicina l’ora della partenza... la gente comincia a fare la fila davanti all’ingresso delle griglie, posizionate in riva al lago. Ok, è tutto pronto... ho tutto, mi sono riscaldato... ehi! Ho dimenticato il chip!!! Cerco disperatamente l’organizzatore, a cui ho consegnato le chiavi del bungalow... finalmente lo trovo, prendo le chiavi, corro in camera, rivolto il pacco gara, rimonto il chip, esco di corsa.... e mi metto in fila. Fortunatamente riesco ad avere la “bolla papale” che mi permette di partire in griglia d’onore... Potrei mettermi in prima fila, ma lascio passare gli elite che sicuramente andranno molto più forte di me. Manca una ventina di minuti, e le zanzare ci assaltano.... all’unanimità chiediamo tutti di dare il via!!! Finalmente si parte, non fortissimamente ma a velocità sostenuta. Attacchiamo la salita e riesco a rimanere nel gruppo dei primi... la gamba è decisamente buona. Affronto tutta la salita col 44, e scollino in 12^ posizione circa: ottimo! Discesa fatta a fuoco, e nei km successivi su falsopiani guadagno ancora qualche posizione. Formiamo un quartetto, con due elite (ma forse uno non lo era) oltre a me e ad un mio avversario della KTM. Uno degli elite in maglia Cannondale spinge a fondo facendo delle trenate allucinanti... faccio fatica a rimanere nella loro scia. Arriviamo così, dopo circa 10 km, ad una salita un po’ impegnativa, abbastanza lunga e... INCREDIBILE! Ad una settantina di metri davanti a noi vediamo il gruppo dei primi con Castagnetti, Luboz, Milan, Zamuner, Pollone e Peretto. Dai che rientriamo... (di sicuro stavano andando via tranquilli). Occupo la quarta posizione del gruppetto, ed il ragazzo davanti a me fa il buco... mi dice “vai che mi sono piantato”. Anche io sto facendo fatica, difatti non riesco a recuperare gli altri due. Dopo un po’, con continui saliscendi (in una discesa addirittura un vecchio ci minaccia con falcetto perchè passiamo nella sua proprietà) rientrano su di noi diverse persone... tanto che a metà gara siamo una decina, anche perchè sia io che l’altro non conoscevamo il percorso. Un buon gruppetto, c’è un lungo tratto di pianura e la velocità e sostenutissima. Ad un certo punto da dietro un tizio sorpassa il gruppo, ma forse non si accorge che c’è una curva... tira i freni, la bici gli scoda e finisce in terra. Per non andargli sopra vado fuori strada e metto giù il piede. Che nervoooooooosoooooo...... anche perchè a livello di categoria stavo sicuramente occupando le primissime posizioni. Rimango a 100 metri per un sacco di km, sulle salite vedo davanti gli ultimi del gruppetto ma sono a tutta e faccio fatica, non rientrerò più. Sui divertenti single track saliscendi mantengo la mia posizione... sono un po' stanco anche per via della menata per tentar di rientrare... Fortunatamente mi dicono che mancano 5 o 6 km, e dopo un po' finalmente taglio il traguardo. Il risultato è ventesimo assoluto e terzo di categoria... ottimo ma se non perdevo quel gruppetto potevo giocarmi un gran bel piazzamento. Peccato!
La mia condizione è in crescita, fortunatamente... per chi ha seguito i miei post delle gare precedenti avrà capito che 2 o 3 settimane fa ero veramente preoccupato... ora non più così tanto. Appuntamento a domani per la Franciacorta Bike!!!
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