Settima tappa del Circuito Tre Province a Morterone... il paese più piccolo d’Italia! In realtà non avrei voluto correre, ma dal momento che in settimana sono riuscito a pedalare, e la gamba non sembrava malaccio, ho deciso di parteciparvi. Sveglia alle 6.00, ed appuntamento circa tre quarti d’ora dopo con Martina (tornata la sera prima dalla gara di Malè... che brava!) che non conosce bene la strada, e mi farà compagnia durante il viaggio. Ero stato a Morterone tanti anni fa, in altre circostanze... e me lo ricordavo fuori dal mondo. Ma non così
tanto!!! Da Ballabio in poi la salita non finisce più... inoltre la sede stradale è strettissima e manca di parapetti. Arriviamo alle 8, in perfetto orario, e dopo la verifica tessere (non senza problemi) facciamo un poco di riscaldamento. Proviamo il giro di lancio, abbastanza pericoloso, mentre ci riferiscono che il tracciato di gara è abbastanza duro e tecnico. Arriva il momento della partenza, e mi porto nelle prime posizioni cercando però di non strafare. Entriamo nello sterrato, sbaglio una curva della velocissima discesa sul ghiaietto e perdo qualche posizione, che però riesco prontamente a recuperare nei tratti a piedi. Usciti dal bosco comincia la salita.... e riesco a salire molto bene. Ai piedi della salita mi hanno detto che avevo 1 minuto dal primo (penso a causa dell’incolonnamento nei tratti a piedi) mentre allo scollinamento mi riferivano 30”. Probabilmente erano entrambe segnalazioni ad occhio, e forse sbagliate... non credo proprio di aver fatto la salita più forte dei primi... ma intanto qualche posizione la recupero. In discesa, dove c’erano diverse pietre aguzze sento più volte colpire il cerchio. La gomma anteriore è leggermente più sgonfia... ahia... ma sembra tenere. Tra la fine del primo giro e l’inizio del secondo cerco di tirare un po’ il fiato... anche perchè il percorso non è per nulla semplice. Perdo due o tre posizioni, penso di essere attorno alla 12^ assoluta e terza di categoria. Comincia di nuovo la salita lunga, 7-8 tornanti su strada bianca, e riesco ancora a guadagnare. Anche nel successivo tratto pedalo bene, ma poi mi alzo sui pedali e.... puffff...... la gomma va a terra in un attimo. Pofferbacco!!! No, proprio stavolta no!!! Ma così è... lascio passare i corridori dietro di me, ed esco sull’asfalto prima del traguardo lentamente e rassegnato. Nei pressi dell’arrivo il giudice mi vede procedere piano, mi chiede come mai e alla mia risposta mi suggerisce di non passare sul tappeto del chip, se voglio ritirarmi. Scendo verso la macchina... ma trovo il padre di Davide che mi propone una ruota... purtroppo però essendomi già ritirato “ufficialmente” non c’è niente da fare. Peccato. Seguo quindi le ultime battute della gara... penso che sarei stato nei dieci assoluti. Non bastava la condizione fisica pessima... ora ci si mette anche la sfortuna!!! Pazienza.
Mi sembra doveroso fare un appunto riguardo la gara. Il percorso di Morterone è sicuramente uno dei più belli che io abbia mai fatto, quantomeno negli ultimi anni: duro ma pedalabile, tecnico ma non esasperato... peccato che sia in un posto praticamente irraggiungibile. Altro grosso problema è stato l’arrivo. Posto in discesa, e dopo una curva, in caso di arrivo in volata tra due o tre concorrenti sarebbe successo un disastro... inoltre le strade non erano chiuse al traffico (anche perchè esiste una strada sola!!!), e SOTTO AL TRAGUARDO c’era un continuo viavai di macchine, ciclisti in bici da corsa, gente a piedi... etc etc etc. Un disastro, insomma. I giudici infine (gli stessi che hanno autorizzato un tale arrivo), non hanno nemmeno suonato la campana per non essersi MAI accorti del passaggio dei primi!!! E poi hanno fatto le pulci a chi aveva le ruote di ricambio.... non autorizzate visto che non esisteva un box ufficiale. Ma dove stiamo andando a finire?!? Chiudo qui con la polemica...
Settimana prossima grandioso appuntamento con la Granfondo dei Longobardi, gara organizzata dalla nostra società, anche se io sarò latitante in Val Malenco (senza bici!) per tutta la settimana, tornerò giusto in tempo...
A risentirci!
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