Ieri mattina ho disputato la Marathon Bike, una delle più longeve gare italiane, e da quando ho cominciato a correre vi ho sempre partecipato volentieri. Durante la settimana mi sono allenato un po’ meglio del solito: ho cercato di fare un po’ di salita, sia in mtb che su strada, e la gamba mi sembrava buona. Anche al sabato mattina, durante la sgambatina, mi sembrava di andare abbastanza bene... e posso dire anche che “puntavo” abbastanza a questa gara.
Cominciamo dall’inizio, dalla sveglia. Sento un suono dall’aldilà... (anzi dall’aldiqua) e mi dico: “Ma no, non è possibile... è già la sveglia?!?” Ebbene sì, mi sono svegliato e ho fatto colazione. Qui
Discesa e si comincia la salita “solita” del San Genesio, all’imbocco prendo gli zuccheri. Altro errore... dopo pochissimi minuti sento la testa che quasi mi scoppia, sento tutti i battiti “nel casco”, sono altissimi... devo fermarmi, sto malissimo. Sto fermo forse cinque minuti... dopo di che arriva il Gero. Riparto, cerco di tenere la sua ruota... ma dopo cinquanta metri tumtumtumtumtumtumtum... stessa storia. Devo fermarmi ancora.
Cosa faccio, mi ritiro? Nooo... voglio finirla: giammai la Brianza mi vedrà alzare bandiera bianca! Sto fermo ancora un po’ di minuti, e riparto pianissimo. Mi contano, sono oltre la 190^ posizione. Arriva Uccio... vediamo se almeno lui riesco a tenerlo. Che fatica... ma riesco a scollinare insieme a lui. In discesa scendiamo abbastanza bene, a parte il fatto che dietro un tornante quasi centro la ragazza francese in quarta posizione, e si ricomincia con gli strappetti. Lo stato di malessere, chiamiamolo così, pare essere passato... ma sono vuoto, non riesco a fare le salite. Ancora discesa, su asfalto, e.... vado dritto ad un bivio e mi ritrovo in un parcheggio! Altri quattro dietro di me fanno lo stesso, giriamo la bici e facciamo notare gentilmente alla signora con la bandierina che se si mette in strada magari i corridori capiscono qual è la direzione giusta. Continuo a scendere, occupo la parte più a sinistra della strada e dietro una curva mi trovo di fronte una macchina, mi schiaccio contro il marciapiede e mi passa sulla destra, evito così un frontale. In fondo alla discesa trovo i supporters della mia squadra... e decido che non è il caso di forzare per nulla, mi ritiro: alzo bandiera bianca. A questo punto ho davvero fame, mi brontola lo stomaco... il Fra mi dona una preziosissima barretta. Mi spiegano la strada verso il traguardo, sono una dozzina di km. C’è una salita a tornanti, per superare il rilievo di Montevecchia... salgo, salgo, salgo... non finisce più. Scendo e mi ritrovo a Viganò, prendo per Casatenovo e anche lì lo stradone sembra non aver mai fine. Giungo finalmente al traguardo, dove aspetto i miei compagni di squadra che tutto sommato si sono ben comportati, a parte il Fra che è stato costretto al ritiro per una foratura nei primi km di gara. Mi accorgo che fa davvero un caldo esagerato... più di 30°C. Una veloce sciacquata e pasta-party, siamo tra i primi (a mangiare non ci batte nessuno!) e quindi niente coda.
Quattro (-mila) chiacchiere con i miei amici mi tirano un po' su... Questa settimana probabilmente mi allenerò poco a causa di impegni di lavoro... domenica prossima c’è la Valcavallina Superbike, una bella gara... speriamo vada meglio.
(la foto a destra si riferisce alla prova del percorso del 2006, mentre la prima è del Gianlu e sono gli stand 2007)
ciao, ero tra il pubblico che ha assistito allo spettacolare incidenti di cui parli. La ragazza doveva essere la Klomp, che ovviamente non poteva stare lì ad aspettare che il ciclista facesse cadere lei. Comunque il tipzio oltre che bello sbucciato sul braccio era molto dispiaciuto di non essersi accorto di essere di intralcio, nonostante le urla di una dozzina di bikers e del pubblico... mah. Mi dispiace per la tua gara andata male, sarà per la prossima.
RispondiEliminaBenozzo
Ciao, no parlo di un'altra ragazza... comunque grazie della segnalazione!
RispondiEliminaAndrea