E’ venerdì 6 Luglio, ed in programma avevo una pedalatina anche quest’oggi sulle Dolomiti. Purtroppo però sono stato impegnato in università al mattino, ed ho quindi raggiunto in serata Monguelfo, il paesino appena prima di Villabassa dove ho l’hotel. Un viaggio abbastanza tranquillo, se non fosse per l’immancabile coda a Milano, e poi dopo Brescia. Arrivo in hotel, e dopo cena decido di andare a fare due passi per il paesino. Ma dopo dieci minuti l’ho già girato tutto... niente negozi, nessuno in giro... neanche una gelateria per mangiare un gelato!!! Torno quindi all'hotel...
Giorno # 2 - Che belle le Dolomiti!
Sabato, giorno prima della gara. Alla gara ci tengo sì, ma fino ad un certo punto... nel senso che ho una gran voglia di godermi una pedalata nelle vallate. Ok, ma dove andare, visto che è la prima volta che metto piede in questi posti?!? La sveglia non suona prestissimo, alle 8.30... ma dopo pochi minuti sono già a tavola per un’abbondante colazione, ed alle 9 in punto salgo in sella. Ripeto... dove andare?!? Boh! Provo ad andare verso Villabassa... chissà, magari provo un pezzo di percorso o magari trovo qualcuno che conosco (ipotesi remota!). Entro nella ciclabile, immancabile un po’ come in Belgio, e percorro un breve saliscendi. Dopo neanche un km mi trovo su un curvone con una vista eccezionale sulla vallata... per fortuna ho con me la macchina fotografica! Mi fermo, quindi, e scatto. Mentre scatto sento alle mie spalle un ronzio sospetto... mi volto, e vedo sopraggiungere un terzetto con due ragazze davanti a fare l’andatura. Ammazza quanto vanno!!! Alla loro ruota un ragazzo. Metto via in fretta la macchina fotografica, e scatto per accodarmi a loro... così magari chiedo dove posso andare. Saluto il ragazzo, e gli chiedo se parla italiano... mi risponde “Molto poco”. Vabbè.... più o meno ci intendiamo, è uno junior, gli chiedo dove passa la Dolomiti Superbike e lui mi dice: “Sì, parte da Niederdorf” “Eh? Ah, Villabassa, in italiano! Ok, ma state andando verso là?” “No, qui devi girare a sinistra ma noi andiamo a destra, se vieni con noi vieni in un campo” (cosa volesse dire con “campo” non è dato a sapersi... ha tentato di spiegarmelo in tedesco ma niente) “Vedo però che il cartello indica che andate anche voi là...” “Ah è vero!” Mmmhhh... abita pure qua... Vabbè, entriamo nello sterrato e le due ragazze fanno una menata su un salitone, abbastanza agevole, tanto che quasi mi vien voglia di mollarli... Però dopo un po’ sono incuriosito, sono dei volti conosciuti. Quindi, chiedo a loro: “Domani fate la gara?” “Io no” risponde una, sui 35 anni mentre l’altra ne ha di meno “ma lei la fa come allenamento”. “Ah, tu la fai? Ma di che categoria sei?” “Donne Junior” “Donne Junior? E come ti chiami?” “Anna Oberparleiter” “Aaaahhhh... ora capisco perchè vai così forte, sei tra le migliori italiane!” Nel frattempo siamo arrivati a Villabassa, chiedo se mi sanno indicare dove sono i primi km della gara ma mi dicono che sono tutti in salita, e non mi conviene.... eh, e allora mo’ dove vado?!? “Noi continuiamo senza fare salita”, mi dicono, “Posso venire con voi?” “Certo!” Ok bene! Qualcosa mi dice che ho beccato il gruppetto giusto: sono del posto, e domani devono fare la gara... perfetto! Andiamo lungo una strada bianca in falsopiano in salita per molti km, con alcuni saliscendi... costeggiamo dapprima il lago di Dobbiaco, poi quello di Landro. Andiamo piuttosto forte, anzi decisamente forte! Sempre la ragazza “maggiore” come età a fare l’andatura. Tuttavia, dopo poco CI RAGGIUNGE un’altra ragazza... Anna me la presenta, è Cornelia Shuster. Un’altra fortissima Junior... Nel frattempo gli altri due (ragazza bionda + ragazzo junior) dicono che vanno a fare una salita... mi sconsigliano di seguirli visto che devo fare la gara. E come fanno ad andarsene? Salutano, accelerano, e scompaiono dalla nostra vista. Semplice, no? Continuo quindi con le due ragazze, propongono di tornare indietro prima dell’inizio della salita. Ok, per me va benissimo. Non parliamo moltissimo, loro due parlano tra di loro in tedesco, io non capisco una parola... ma sono molto simpatiche. Ad un certo punto la valle si stringe, entriamo tra due pareti di roccia all’ombra... “Brrr, che freddo!” Loro due si mettono a ridere, e mi prendono in giro “Ma dai, ma come fa freddo?!? Qua l’altra mattina c’erano 0°C, e vedrai che anche domani in partenza ce ne saranno 7-8” “Ahia.
Comunque io sono abituato a ben altre temperature! Sono partito da casa con 35°C!” Arriviamo quindi ai piedi della salita, abbiamo fatto circa 1h20’, che sarà l’ultima della gara. Cornelia prosegue in salita, mentre io e Anna giriamo la bici e torniamo indietro. La prima parte la facciamo su asfalto... strada larga, poco trafficata, ma un vecchietto ci sorpassa strombazzando e mandandoci a quel paese. Rispondiamo, e giustamente lei mi fa notare “Infatti è targato Milano!!!”, conoscendo le mie origini lombarde. Sono molto incuriosito e le chiedo come lei, e gli altri bolzanini (quasi tutti campioni) prendano la mtb... e tutto il resto, come si allenano, quanto, cosa fanno... etc etc. Chiedo anche consigli per il giro da fare, eventualmente, il lunedì mattina... chiedo per la salita di Plan de Corones e pare che sia una cosa fattibile. Il ritorno passa in fretta, anche perchè in questo senso è un falsopiano in discesa (ogni tanto “spio” sul suo contakm e ci manteniamo sui 35 all’ora). Poco più in giù di Villabassa mi indica un punto dicendo che si arriva da lì in gara... e a quel punto la gara è finita. Come vedremo, è una previsione un po’ ottimistica... Torno in hotel dopo due ore e un quarto circa, doccetta ed esco alla ricerca di un posto per mangiare. Pare che non ve ne siano... vorrei restare in zona Villabassa poichè dovrò ritirare il pacco gara ed assistere alla conferenza stampa. Trovo una pizzeria all’inizio di Dobbiaco, boh proviamo qui. Mi siedo sui tavolini esterni, un tavolo in cui possono starci in due, uno di fronte all’altro, ma arrivano tre tedeschi che mi chiedono se possono sedersi con me. Eh?!? Vabbè, sedetevi... fanno un casino allucinante, ma perchè si sono seduti di fianco a me?!? Boh... comunque mangio una pizza al prosciutto, il conto è di soli 7.50 euro... ottimo. Torno a prendere il pacco gara, sono le 15 e mancano due ore alla conferenza stampa. Tra l’altro trovo i miei ex compagni di squadra del Lomazzo... Prendo quindi la macchina, in cerca di un bel prato in cui sdraiarmi al sole e lo trovo, anzi c’è anche la panchina. Dopo un po’ scendo, e vado a sentire le news della gara. Torno in hotel, cena e vado quasi subito a letto. La partenza della gara domani è alle 8.00.
Giorno # 3 – La gara
Mi sveglio alle 6, e spalanco la finestra: il tempo è buono.... bene bene. Scendo a fare colazione e trovo altri ciclisti, sconosciuti, mentre mangio le mie brioches noto il termometro esterno, sulla strada: 16 gradi. Molto distanti dagli 8 preventivati... meglio così. Alle 6.45 sono in bicicletta, gironzolo per Villabassa... però dopo un po’ noto che io ho qualcosa in meno degli altri... IL NUMERO!!! Dov’è, dove l’ho lasciato?!? Fortunatamente è nel sacchetto che mi sono portato... Ritorno a gironzolare, e finalmente conosco Luca, un ragazzo incontrato per vie “telematiche”, ma scambiamo poche parole poichè la sua gara parte dopo pochi minuti. Cavoli, manca un’altra cosa: l’acqua nella borraccia!!! Urge una fontanella... e la trovo dopo pochi metri, l’acqua è gelida ma va bene lo stesso. Tra una cosa e l’altra sono arrivate le 7.40, mancano venti minuti alla partenza. Torno alla macchina, mi cambio, e vado verso la griglia convinto che non ci sia nessuno... ma è strapiena!!! Vedo il traguardo lontanissimo... vabbè... non provo neanche a scavallare. Parte la gara, e cominciamo la salita. E’ asfaltata, non è dura ma la strada è veramente stretta: IMPOSSIBILE sorpassare... continuo a fare accelerate ed inchiodate... Nel frattempo raggiungo Anna, conosciuta il giorno precedente... fa fatica anche lei ma scambiamo due battute. Vado avanti a strappi fino allo scollinamento, dove comincia un saliscendi per alcuni km. Qui formiamo un gruppetto, ho rimontato tante posizioni ma non sono soddisfatto. Scendiamo verso Dobbiaco, rallento un attimo per prendere gli zuccheri...ma ricomincia la discesa e perdo un centinaio di metri! NO!!! Ora comincia il lunghissimo falsopiano, è fondamentale stare in gruppo! Mi butto in discesa molto forte, su un ponte con un dossetto faccio un drop più alto del previsto, quando “atterro” mi si scombina il casco e quasi perdo gli occhiali (non parliamo poi della botta alla bici) però li raggiungo. Ok, siamo 4 o 5... tiro spesso io, ma altrimenti qui non si va avanti... e da dietro rientrano altri 3 o 4. Vabbè... continuando lo stradone arriviamo ai piedi della salita. C’è un guado, io entro forse ultimo e davanti mettono giù il piede... accelerando subito dopo, e li perdo. Si sale... tanto, tanto... mi aspettavo (dopo le indicazioni delle mie guide indigene) circa 40’ di salita. Nel mentre però raggiungo e stacco tutti i miei “compagni di fuga”, uno per uno. Vedo diversi fotografi su un drittone... quindi mi dico che per forza dietro il paesaggio deve essere spettacolare. Mi volto ed è così... le Tre Cime di Lavaredo si stagliano all’orizzonte. BELLISSIMO. Davvero un foltissimo pubblico su tutto il tracciato, in maggioranza tedeschi, sempre pronti ad applaudire (cosa rara) ed incitare ognuno dei 3500 concorrenti con i loro “HOP HOP... ZUPER, ZUPER... PRAFO!”.
Continuando la salita, chiedo ad un ragazzo che ho raggiunto (mentre penso “speriamo che parli italiano”) quanto manca... e lui mi dice che ad occhio manca un quarto d’ora. Ok, ci sta. Accelero... mamma mia quanto sto andando forte! Lo stacco e ne raggiungo altri, vedo il cartello GPM e da qui comincia un falsopiano che faccio tutto col 44/11. Comincia un discesone velocissimo, su asfalto, tutto a curve... e lì mi riprendono in due, non riesco a mollare a tutta (anche perchè sono a uovo e l’aria in faccia mi riempie la bocca... quindi di sicuro sopra i 60 all’ora), forse loro la conoscono. Qualche sgommata di troppo per non finire giù dal burrone, e vedo dietro altri... quelli che avevo appena ripreso. Nello sterrato non mi prendono, anzi... forse guadagno, ma usciamo di nuovo sull’asfalto nel punto dove diceva Anna. Qui tra l’altro raggiungo una ragazza... ma ce ne sono ancora in giro?!? Per fortuna almeno è la prima. Pensavo che qui fosse DAVVERO finita la gara... ma il cartello indica 6 km al traguardo, e vedo in lontananza un saliscendi a strappi su asfalto. Ahi ahi ahi ahi... mi demoralizzo, e infatti mi vengono a prendere. Ma non mollo... mi metto a ruota, andiamo abbastanza forte. Ultimo km! Chissenefrega se mi staccano, non so neanche in che posizione sono... discesina. Cinquecento metri! Entriamo nel paese... 250 metri! Ehi, ma perchè devo farmi battere?!? Parte la volata, io ho 5 metri di distacco da loro ma li salto via negli ultimi 100 metri... uuuuhhhh!!! Mi sono sentito Petacchi. La gara è stata dura, ma fattibile... non ho mai messo il 22, e dietro mai a cassetta "finita". Sono 97° assoluto e 13° di categoria, decisamente ottimo visto l'altissimo numero di concorrenti... magari partendo davanti avrei potuto fare meglio, ma va bene così. Al ristoro mangio una quantità esorbitante di angurie, dopo di che mi cambio e mi preparo a vedere arrivare i primi del percorso lungo. C'è un'atmosfera molto allegra, molto variopinta ma tutto sommato tranquilla. E' bello vedere i tedeschi, bianchi cadaverici, con volto-braccia-gambe rossi violacei... anche io mi sono un po' abbronzato. Un evento organizzato nel migliore dei modi, davvero degno del Campionato Mondiale Marathon 2008: bravi! Vince la gara di Coppa del Mondo Massimo De Bertolis, davvero un’ottima prestazione, davanti a Julio Caro, Thomas Dietsch e Marzio Deho al quarto posto. Tra le donne prima Esther Süss, seconda Pia Sundstedt, terza Dolores Rupp e quarta la Stropparo. Brave anche loro. Torno in hotel, dove dopo cena entro in panico poichè dopo più di mezz'ora di tentativi non riesco a spedire il file con l’articolo e le foto... ma i gestori, davvero GENTILISSIMI in tutti questi giorni, mi aiutano e lo mandano col loro pc. Sta piovendo, e non so se potro uscire in bici lunedì.
Giorno # 4 – L’ultimo giorno
Mi sveglia il rumore della pioggia e dei tuoni, senza aprire la finestra ho già capito che non uscirò in bici. Mi spiace tantissimo... ma faccio colazione, carico la macchina e torno a casa. Da Bolzano in poi c’è il sole... ma su là sicuramente sta continuando il diluvio. Niente coda a Milano, incredibile! Ed alle 13.10 sono già arrivato a casa.
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