Passo subito a descrivere il mio allenamento. Avrei voluto fare Colma di Sormano (da Asso), scendere a Nesso e risalire dal Ghisallo, ma il tempo non prometteva nulla di buono... inoltre va ricordato che il Triangolo Lariano è una delle zone più piovose d’Italia: quindi, ho evitato inutili rischi. Pensando ad una alternativa, mi è venuto in mente che potevo fare la salita che porta verso la Conca di Crezzo, ed alla Madonnina di Barni, che con la bici da corsa non l’ho mai fatta. Parto quindi da Lasnigo, il cielo è coperto ma forse regge. Comincio a salire verso il Ghisallo, per tagliare a destra a metà circa arrivando a Barni. Da qui cominciano i tornanti, non so neanche quanto è lunga... sì ok l’ho fatta tantissime volte in macchina ma è diverso. Le prime curve sono abbastanza tranquille, salgo col 39/19... ma presto la pendenza si fa più importante e metto il 21. Mi alzo sui pedali, in allenamento praticamente non mi siedo mai nei tratti in salita e mi sa che a volte questo mi penalizza nelle gare di mtb. Dopo un tornante a destra faccio fatica anche col 21, non mi sembra poi così in piedi... ma metto il 23 (ma mi sbagliavo... guardate sull’altimetria qui sotto: quel pezzo è al 23,1%!!!). Forse non sono in forma?!?! Sarà la mega focaccia di mezzogiorno? Boh. Continuo.... Superato questo tratto la strada spiana leggermente sino a diventare da 53 fino al laghetto di Crezzo, con le sue rane e le sue papere. QUI l'altimetria a dimensioni maggiori.

Salgo agile, e mi sembra anche che la pedalata renda parecchio. Raggiungo un ragazzo, nel silenzio totale, e lo supero salutandolo... si è come spaventato, deve essere che non mi aveva visto o sentito arrivare. Dopo una decina di tornanti arrivo nel paese di Sormano, e mi fermo a riempire la borraccia nella piazzetta centrale. Massì, andiamo su fino in cima... getto uno sguardo verso la Colma, è circondata da nuvoloni neri ma mi dico che alla prima goccia giro la bici e torno indietro, anche se ho la mantellina in tasca. Riprendo a salire... dopo il paese, in un tratto un po’ più facile scalo qualche dente dietro... anzi, metto il 53! Buono!!! Lo mollo però dopo neanche 500 metri perchè aumenta leggermente la pendenza e non ho così tanta voglia di far fatica. Nel mentre il tempo pare reggere... sebbene la Colma sia sempre circondata dalle nuvole. Pedalo proprio bene... arrivo agli ultimi 2 km circa, dove la pendenza è un poco minore... e rimetto il 53. Ah no, stavolta non lo tolgo... infatti tengo duro, e col 53/19 la faccio fino in cima... quando vedo il parcheggio sulla sinistra apro il gas a manetta e fino allo scollinamento vado a tutta. Ri-buono!!! Giro la bici per scendere subito... ma forse è meglio che mi metta la mantellina. Scelta ottima... ma dopo alcune centinaia di metri ho freddissimo, sebbene la mantellina abbia pure le maniche lunghe.... sono completamente bagnato di sudore, a causa del clima umido... e sento davvero freddo, addirittura alle dita delle mani. La discesa è lunghetta, ma scendendo di quota la temperatura risale un pochino, per fortuna. Arrivo alla macchina con un paio d’ore, forse qualcosa di meno, ma decisamente soddisfatto per il giro, e per come è andato!
A risentirci!
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